Giulio Turci magia del mare di Romagna

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In realtà Turci non era solo pittore, ma un uomo con molti e vari interessi. Diversamente da quanto si potrebbe immaginare vedendo le sue opere, ha viaggiato in Europa, in Africa e in Asia, ma paradossalmente queste esperienza hanno finito per rafforzare il suo legame con la Romagna. Quello che Turci ricordava di questi viaggi lo riviveva in rapporto alla luce della sua terra, al suo mare, alle sue spiagge, come se la Romagna potesse essere tutto l’universo.
Allo stesso modo, certe suggestioni delle atmosfere metafisiche di De Chirico e Morandi, le marine neogiottesche di Carrà, la paesana rusticità di Rosai, la consistenza materica di Campigli, la perizia disegnativa di Vespignani non hanno avuto effetti determinanti sulla sua indole espressiva, sempre sicura e compiaciuta.
I bagnanti, I venditori di palloncini, gli aquiloni, le feste di matrimonio, gli armadi e gli orologi diventarono così i protagonisti di continui sogni, di un teatrino fantastico, che ricorda da una parte il surrealismo padano di Foppiani, dall’altra il delizioso bozzettismo di Usellini. Un teatrino che non pretende di enunciare grandi verità, ma che vuole sussurrare filastrocche e piccoli racconti attraverso un dipinto, senza mai annullare il mistero attorno al loro reale significato, fermando un’emozione giovanile in immagini senza luogo e senza tempo.

Vittorio Sgarbi – da Oggi, Cultura, Estate 2001

Nella casa museo di un artista

V.P. Gianvico Camisasca

Visitare la casa di un pittore che ha dedicato la sua vita all’arte in varie forme, significa entrare nell’anima di chi ha vissuto il mondo in un atmosfera di sogni e visioni di una realtà personale ed unica.

Il nostro Vice Presidente Camisasca ha partecipalo alla inaugurazione al pubblico della casa museo dell’artista GIulio turci.

Le stanze mantengono le sfumature del suo sentire e delle sue emozioni in un inspiegabile travasarsi dalle cose nei confini e sulle tele. È un viaggio nel mondo che partendo dalla terra romagnola, tocca confini lontani animati da musche e colori di terre senza tempo e confini.

È il mondo dei conterranei Federico Fellini e Tonino Guerra fatto di nostalgia e sfumati contorni. Visitarla arricchisce occhi ed anima.

Ecco come si presenta la dimora dell’artista:
“La casa studio di Giulio Turci si trova a Santarcangelo di Romagna nel cuore del paese. È una mansarda costruita nei primi anni ’60 sui tetti della casa di famiglia, una palazzina dell’inizio secolo ventesimo; ci si accede da una scala di legno interna all’abitazione stessa.

Luminosa e discreta conserva immutati gli oggetti, le curiosità, gli utensili del lavoro: pennelli, colori, tele, inchiostri, spatole, gessetti, cavalletto, tubetti di colori ad olio, ecc. libri, dischi, giochi insomma tutto ciò che l’artista amava avere intorno a sè.

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da Federazione Nazionale dei Consoli, Notiziario 29/2018

Le sabbiature terapeutiche “immerse” nel pennello

L’applicazione di sabbia calda fino a coprire completamente il corpo ritratta nelle opere del romagnolo Giulio Turci.

L’artista Santarcangiolese ritrare più volte piccoli gruppi di persone che si “curano” sulle dune di una spiaggia assolata.

da Corriere Romagna, Cultura & Spettacoli, Lunedi 20 agosto 2018

La Casa della Memoria di Giulio Turci partecipa alle celebrazioni di Artusi

La casa di Giulio Turci teatri di un’iniziativa speciale in occasione della partecipazione delle Case della Memoria della Notte Bianca del Cibo Italiano. L’iniziativa si terrà oggi, nel giorno della nascita di Pellegrino Artusi (4 agosto 1820), il padre della gastronomia italiana, la cui casa natale, a Forlimpopoli è inserita nell’Associazione nazionale cade della memoria. << Da qui - commentano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vice presidente dell'Associazione - è nata l'idea di estendere la celebrazione anche alle altre case che potessero produrre un legame con il tema del cibo. Un'idea che riprende le fila del progetto A tavola con i grandi, inaugurato in occasione della partecipazione delle Casa della Memoria a Expo 205 e che presto avrà nuovi sviluppi>>.
Sono numerose in tutta la regione le Case della memoria che hanno aderito alle celebrazioni: alcune apriranno stasera le porte dalle 21 alle 23, per una visita; altre proporranno speciali iniziative all’insegna del connubio tra memorie e buon cibo. Così la Casa di Giulio Turci di Santarcangelo ospiterà I menu del mare di Giulio Turci. Oppure nella Casa Natale di Giovanni Pascoli a San Mauro Pascoli sarà possibile prendere parte a visite guidate gratuite con approfondimento del legame tra Pascoli e il cibo. Alla Casa Pellegrino Artusi di Forlimpopoli si terranno laboratori, degustazioni, show cooking e molto altro ancora.

da Corriere Romagna, sabato 4 agosto 2018

L’OPERA DI GIULIO TURCI

La FENCO, nel centenario della nascita del pittore e fotografo Giulio Turci, ha incontrato nella splendida mostra allestita alla Casa Rossa di Bellaria, la figlia dell’artista Miresa Turci che appassionatamente ne coltiva la memoria e l’opera.
La suggestiva ambientazione valorizza l’opera di un attento osservatore di un mondo rurale e semplice in una atmosfera carica di fantasia e vita quale è la vita romagnola.

Nelle parole di Carmela VIgliaroli ecco la presentazione dell’evento:

“Il progetto di valorizzazione museale della Casa Rossa di Alfredo Panzini per l’estate del 2017 ha per oggetto l’opera pittorica, grafica e fotografica dell’artista santarcangiolese Giulio Turci.
Esposizione proposta direttamente dalla famiglia Turci, che ha messo a disposizione una selezione di opere dell’artista nate proprio sul litorale di Bellaria Cagnona, dove Turci – al pari di Alfredo Panzini – soggiornava durante l’estate: la spiaggia, costituirà il tema conduttore della mostra, che si muoverà attraverso i vari livelli dell’opera di Turci, unendo fotografie, disegni e pittura vera e propria.

Il progetto è curato dal Prof. Marco Antonio Bazzocchi, direttore del museo, ed è stato sviluppato in collaborazione con una serie di partner, tra cui l’Associazione Giulio Turci, ed il contributo della Regione Emilia-Romagna.
Gli allestimenti, a cura di Claudio Ballestracci, uniranno commento visivo e opere letterarie panziniane; anche in questo caso, le immagini offriranno l’accompagnamento più consono a chi vuole avvicinarsi agli stadi della Casa Rossa, grazie all’affrancamento al nome di Panzini di un altro grande artista romagnolo.”

La Federazione è lieta di aver potuto portare la propria ammirata partecipazione.
(da FENCO – Federazione Nazionale dei Consoli – Notiziari dal 2013 al 2017)